Carenza di personale e di spazi, ma anche la questione lavoratori fragili

Passati il referendum e le elezioni regionali e amministrative, la scuola è ripresa ormai in tutte le regioni, al netto delle enormi difficoltà legate alle diverse problematiche già evidenziate da tutte le sigle sindacali di categoria, dalla Cgil alla Ugl, tanto che, fra oggi e domani, sono in programma diverse iniziative di mobilitazione su tutto il territorio nazionale. Mentre sono in crescita le segnalazioni relative a episodi di contagio fra gli studenti, in particolare, ma non solo, delle superiori, e nello stesso personale docente e non docente, che pure si era sottoposto nelle scorse settimane agli esami sierologici, rimane assolutamente in piedi la questione delle carenze relative al personale. Nonostante l’emergenza in atto, che ha richiesto un enorme sforzo agli enti locali e ai dirigenti scolastici nella ricerca di spazi aggiuntivi da destinare ad aule, il meccanismo di nomina è rimasto pressoché invariato, con una scadenza a fine agosto ed una seconda ad anno scolastico iniziato. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la maggioranza delle scuole, compresi gli istituti onnicomprensivi che coprono la fascia di età fra 3 e 14 anni, non è in condizione di assicurare il tempo pieno prima di una o due settimane. Ancora più critica, se possibile, la situazione nelle scuole superiori. In tutti i casi, poi, pesa la questione dei lavoratori fragili, oggettivamente mal risolta dal governo.