Mobilitazione il 24 settembre; sempre più urgente una parola del governo

Era inevitabile che la situazione alla ex Ilva di Taranto precipitasse, vista la grave incognita che pesa come un macigno sul destino di migliaia di dipendenti. Un gruppo di lavoratori è arrivato ad occupare, per protesta, la Statale 100, aggiungendo così disagio al disagio, cosa necessaria per tenere viva l’attenzione sullo stabilimento siderurgico. Nella giornata di oggi è previsto un presidio per bloccare l’ingresso e l’uscita delle merci, altro atto simbolico in attesa della giornata del 24 settembre, quando tutte le sigle di categorie hanno indetto uno sciopero. Una rappresentanza dei lavoratori, proprio il 24, sarà a Roma, davanti a Palazzo Chigi. Questo perché, come ricorda la federazione di categoria dell’Ugl, «il governo è l’unico garante con potere decisionale sulla vicenda del siderurgico tarantino». Una posizione sostenuta anche dalle altre sigle sindacali. Tutte, infatti, lamentano il sostanziale immobilismo del ministero dello sviluppo economico e, più in generale, dell’esecutivo davanti all’atteggiamento di ArcelorMittal. Il gruppo franco-indiano, dopo aver disatteso gli impegni presi, nei fatti, sta portando lo stabilimento ex Ilva alla chiusura, con il progressivo spegnimento degli altiforni. Ad aggravare la situazione, alcune sigle sindacali segnalano la riduzione degli investimenti nella sicurezza del sito, cosa che potrebbe avere ricadute pesanti su dipendenti e tarantini.