«No alla patrimoniale». A scriverlo su Twitter il leader della Lega Matteo Salvini. Perché questa precisazione, in settimane durante le quali il dibattito pubblico è stato incentrato su altro? Facciamo un passo indietro. Tutto è nato da una dichiarazione dell’ex ministro dell’Interno rilasciata qualche ora prima. Sottolineando le incognite legate ad un eventuale ricorso al MES da parte dell’Italia, il leader leghista ha dichiarato ieri a UnoMattina che «questi soldi» avrebbe preferito «chiederli, visto che ci sono, ai risparmiatori italiani che solo la scorsa settimana hanno chiesto 84 miliardi di buoni del Tesoro e il governo gliene ha dati solo dieci». Immediata la reazione delle due forze politiche che sostengono il governo e sono favorevoli al MES, Partito democratico e Movimento 5 stelle – anche su questo la maggioranza non è compatta, con il Movimento 5 stelle che è contrario: «Perché i soldi del Mes non sono regalati, sempre debito sono», ha ricordato oggi Luigi Di Maio –, che hanno accusato Salvini di preferire una patrimoniale al Mes. Di patrimoniale, però, il leader della Lega non ha mai parlato – di qui la precisazione delle ultime ore –, ma ha fatto un riferimento esplicito ai titoli di Stato, un strumento, tra le altre cose, usato anche dall’attuale governo (si vedano i Btp Futura) per far fronte alle spese per l’emergenza sanitaria.