In otto mesi, si registra un incremento vicino al 25%; in ritardo Puc e lavoro

Circa 250mila famiglie in più ad agosto, vale a dire oltre 1,3 milioni contro il milione e 60mila di gennaio. la crisi da pandemia da Covid-19 si è fatta sentire pesantemente anche sul versante del reddito di cittadinanza. In termini di famiglie beneficiarie, fa sapere l’Inps, l’incremento è stato del 23%, mentre in termini di singoli beneficiari la crescita è stata di venti punti percentuali, con il tetto dei tre milioni di assistiti superato ormai di slancio. Numeri importanti che arrivano peraltro in un momento nel quale il governo ha messo in campo strumenti alternativi che hanno drenato risorse molto significative. Mentre cresce il numero dei beneficiari, rimane clamorosamente al palo tutta la parte del reddito di cittadinanza relativa all’attivazione lavorativa sia nei cosiddetti Puc, i progetti di utilità per le comunità attraverso gli enti locali, che con i privati. Assolutamente indietro pure tutta la formazione, praticamente inesistente.