A brevissimo, potrebbe esserci un nuovo scontro all’interno del governo, anche se il Paese non ne ha assolutamente bisogno, in un momento delicato come questo, con un’emergenza sanitaria che, stando al parere dell’Organizzazione mondiale della Sanità – si veda la pagina di Esteri – potrebbe peggiorare tra ottobre e novembre. A preannunciare lo scontro imminente sono le ultime dichiarazioni rilasciate dai due leader dei principali partiti che compongono la maggioranza, il Partito democratico e del Movimento 5 stelle. Sempre loro sono a spiegare perché le due forze politiche dovrebbero “bisticciare” nuovamente: il ricorso al Mes. Favorevoli, i primi. Contrari, i secondi. Ammettendo le differenze che caratterizzano M5s e Pd, che hanno reso difficile la convivenza a Palazzo Chigi – «Sapevamo che il cammino era accidentato» –, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha annunciato che il Partito democratico combatterà «sulla sanità pubblica, perché ancora dovete convincerci perché non ricorrere al Mes». Qualche ora prima, l’ex capo politico del M5s, Luigi Di Maio, oltre a rivendicare il maggior peso politico del suo movimento all’interno della maggioranza – siamo «la prima forza politica che tiene in piedi il governo» –, ha osservato che «la posizione del presidente del Consiglio» sul Mes non è cambiata, ribadendo che la priorità è «spendere bene gli oltre 200 miliardi di euro del Recovery Fund».