I lavori procedono molto bene, stiamo completando gli ultimi interventi, mi sento di poter dire che le criticità per la maggior parte le abbiamo superate». Ad assicurarlo è stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, quando manca ormai una manciata di giorni – in alcune Regioni, le scuole hanno già riaperto – al 14 settembre, la data fissata a livello nazionale per il ritorno degli alunni tra i banchi di scuola. Si tratta di una scommessa sulla quale il governo ha puntato molto, promettendo un ritorno a scuola in sicurezza per studenti, insegnati e operatori scolastici. Anche se, hanno precisato in più occasioni il premier e il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, il cosiddetto rischio zero non esiste: nessuno è al riparo dal contagio da coronavirus. Azzolina lo ha ribadito anche oggi, nel corso di un’informativa al Senato, invitando al «rispetto delle Linee guida e dei Protocolli» delle autorità sanitarie. Su una cosa, invece, il governo non ha già mantenuto una promessa fatta ad agosto: fornire a tutte le scuole i nuovi banchi, che dovrebbero garantire la sicurezza degli istituti, per l’inizio dell’anno scolastico. Il commissario straordinario, Domenico Arcuri, ha detto che le consegne si concluderanno per la fine d’ottobre. «In Italia si producono 200 mila banchi, è impensabile che 2 milioni e 400 mila banchi possano essere già pronti il 14 settembre», ha spiegato Conte.