I leader di Lega e Fratelli d’Italia, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, all’attacco del governo. Motivo dello scontro: la gestione dei flussi migratori. «Il nostro governo spalanca i porti a migliaia di clandestini», ha accusato l’ex ministro dell’Interno, che non ha criticato soltanto l’operato di chi ne ha preso il posto al ministero dell’Interno, ma ha riferito un episodio sul quale andrebbe fatta immediatamente chiarezza: il sequestro di due pescherecci italiani da parte della Libia, con 18 persone portate a Tobruk «ormai da quasi una settimana». Su questo fatto, ha osservato Salvini, il governo «non fiata». «Sto seguendo la vicenda, raccogliendo il grido di dolore di parenti, amici, colleghi e armatori dei pescatori di Mazara del Vallo. Il governo Conte-Pd-5Stelle-Renzi è un pericolo e non riesce a far rispettare l’Italia», ha concluso. Altrettanto dura Meloni, che ha commentato una recente dichiarazioni della ministra Lamorgese – «Non possiamo bloccare i barchini affondandoli. Non devono partire, bisogna quindi lavorare con i Paesi di provenienza» –: «Diamo il buongiorno al Governo che si è (forse) svegliato dal suo torpore e comincia a capire la storica proposta di Fratelli d’Italia: BLOCCO NAVALE, in accordo con le autorità libiche e tunisine per impedire la partenza dei barconi e fermare le morti in mare».