I sindacati di categoria si mobilitano, ma serve un vero sostegno fiscale

Gli ultimi fra gli ultimi. Non più tardi di alcuni giorni fa, l’Istat ha fatto sapere che sono circa 14 milioni gli italiani con il contratto collettivo nazionale di lavoro scaduto, un numero altissimo. In attesa di capire cosa succederà con il pubblico impiego, fra le categorie maggiormente penalizzate troviamo i lavoratori della sanità privata. In questo caso, si tratta di un ritardo di quasi tre lustri, cosa che ha conseguenze enormi sotto il profilo economico e normativo. In queste settimane, sembrava che le parti si fossero avvicinate parecchio, con la firma possibile, anche alla luce dell’incredibile impegno richiesto anche al personale della sanità privata durante l’emergenza da Covid-19. Saltato il tavolo, le federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno avviato una serie di azioni sul territorio a sostegno della vertenza, che si annuncia comunque sempre molto difficile, senza un aiuto di carattere fiscale da parte del governo.