Sono diversi i fattori che hanno inciso sul dato comunicato dall’Inps

Siamo davanti ad un effetto collaterale del Covid-19, che, peraltro, si è presentato in tanti altri casi, se è vero, come è vero, che in questi mesi sono state rinviate centinaia di migliaia di visite specialistiche o di operazioni, eccezion fatta per gli interventi salva-vita. Fra aprile e giugno, si è registrato, infatti, un crollo verticale (-40,5%) dei certificati di malattia presentati dai lavoratori dipendenti. In valori assoluti, si tratta di un calo da oltre 5,3 milioni a circa 3,2 milioni. Le difficoltà di accesso agli ambulatori dei medici di famiglia hanno contribuito a questo calo, come pure il ricorso allo smart working che ha permesso al dipendente di organizzare il proprio lavoro in modalità differente. Deve aver pesato molto anche il rischio di doversi sottoporre ad un tampone, in presenza di sintomi simili a quelli del Covid-19, aspetto che si lega a quello del possibile sottodimensionamento dei contagi.