Il leader della Lega sostiene che la ministra non sarebbe all’altezza dei compiti che dovrebbe svolgere

La Lega presenterà una mozione di sfiducia contro il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Lo ha annunciato il leader leghista Matteo Salvini – «Alla riapertura dei lavori, presenteremo una mozione di sfiducia a nome di otto milioni di studenti e famiglie, di un milione di insegnanti, dei presidi e del personale scolastico» –, spiegandone anche i motivi. Che sono diversi. Delle tante cose da fare – Salvini ha indicato alcune priorità, tra cui l’assunzione degli insegnanti precari, la stabilizzazione di quelli di sostegno e il reperimento di tutti gli strumenti necessari per lo svolgimento in sicurezza delle lezioni –, il ministro dell’Istruzione, invitato a non «litigare» più «con sindacati, presidi, insegnanti, governatori e famiglie», non sarebbe in grado di farne nessuna, ha attaccato il leader leghista. Sulla riapertura delle scuole il governo si gioca moltissimo: a lungo, ha promesso che gli istituti riapriranno il 14 settembre e che lo faranno in totale sicurezza per la salute di studenti, insegnanti e operatori scolastici. Attualmente, però, ancora molti sono i nodi da sciogliere. Dall’uso dei mezzi di trasporto pubblico alle mascherine. E proprio sulle mascherine si sta registrando uno degli scontri più duri. Necessarie, secondo gli esperti del Comitato tecnico scientifico che ne raccomandano l’uso per i bambini con più di 6 anni (a proposito: le mascherine saranno obbligatorie per gli studenti universitari). «Una inutile e pericolosa follia», secondo Salvini che ha chiesto di «dimenticare la mascherina obbligatoria per i bimbi in classe». Concordi con l’ex ministro dell’Interno alcuni presidenti di Regione di centrodestra. Nel frattempo la Conferenza delle Regioni ha dato il via libera al documento con le «indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia». Domani si svolgerà la conferenza unificata che dovrebbe approvare definitivamente il testo. Tutto risolto? Assolutamente no. I governatori hanno espresso alcune preoccupazioni per le aule e i trasporti, con la richiesta del coordinatore del Cts, Agostino Miozzo – «Se si vuole riempire lo scuolabus deve essere ben predisposto un tempo al massimo di 15 minuti per il contatto stretto» –, che appare di difficile attuazione. Specialmente nei centri abitati più grandi e per garantire un viaggio in sicurezza.