Ma rimane il segno “meno” rispetto ad un anno fa. Rispetto a giugno 2019 a soffrire maggiormente sono i beni strumentali

Anche a giugno il fatturato dell’industria ha proseguito la risalita dopo i duri mesi interessati dal lockdown. Secondo le ultime rilevazioni dell’Istat, infatti, nel mese considerato l’indice è salito del 13,4% rispetto a maggio, riflettendo la crescita che ha interessato sia il fatturato interno (+13%), che quello estero (+14,1%). Osservando la dinamica dei raggruppamenti principali di industrie si può notare che a livello congiunturale tutti gli indici hanno registrato incrementi: +14,3% per i beni di consumo (+41,3% per i beni durevoli e +10,4 per quelli non durevoli), +13,4% per i beni strumentali, +11,4% per i beni intermedi e +21,3% per l’energia. Diverso il discorso se si guarda alla media trimestrale, per la quale l’Istat indica un -23% (-22,1% sul fronte nazionale e -24,7% per quello estero) e al dato tendenziale, che riporta invece un -16,4% (-15,7% il fatturato interno e -17,8% quello estero). In questo caso tutti i raggruppamenti principali di industrie hanno registrato segni “meno” e per entrambi gli indicatori, quello trimestrale e quello tendenziale, le contrazioni maggiori sono state rilevate per i beni strumentali (rispettivamente -29,3% e -21,4%) e per l’energia (-42,7% e -40,5%). A livello congiunturale anche gli ordinativi sono aumentati a giugno, mettendo a segno un +23,4% sintesi del +26,4% degli ordini nazionali e del +19,1% di quelli giunti dall’estero. Come per il fatturato, anche in questo caso i confronti trimestrale e tendenziale riportano ancora diminuzioni: -22,8% rispetto ai tre mesi precedenti e -11,8% rispetto ad un anno fa (dato non corretto per effetti di calendario).