L’Isola è alle prese con l’emergenza immigrazione e Covid: non rispettate le misure sanitarie negli hotspot. Musumeci li chiude e scatta un braccio di ferro con il Viminale

58 positivi in più fra i migranti sbarcati a Lampedusa, mentre si attende l’esito di altri tamponi. E non solo, con l’aumento costante degli arrivi, tutte le strutture siciliane di ricezione dei migranti sono al collasso, con un sovraffollamento che non permette di rispettare le misure anti Covid-19. Il rischio della diffusione del contagio si fa preoccupante, sia tra i migranti stessi che tra gli abitanti dell’Isola. Gli immigrati ammassati nei centri, le fughe, il pericolo di diffusione del virus. Per questo, dopo l’allarme lanciato da vari amministratori locali, fra cui il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, è arrivata l’iniziativa del presidente della Regione autonoma, Nello Musumeci, che ha emesso un’ordinanza per il trasferimento di tutti gli immigrati presenti nei centri d’accoglienza siciliani nel continente entro 24 ore, dato che non sono rispettate le leggi anti-Covid e la materia sanitaria è di competenza regionale. Dura la reazione del Governo e del ministro Lamorgese, che afferma che il provvedimento “non ha alcun valore”, perché l’immigrazione è “una materia di competenza statale”. Un braccio di ferro istituzionale su ruoli e competenze. Non è ancora chiaro, comunque, cosa intenda fare il Ministero dell’Interno per far sì che vengano rispettate le norme sanitarie all’interno degli hotspot. Il governatore prosegue sulla sua linea rivendicando la sua autorità in materia sanitaria, a tutela non solo dei siciliani, ma anche degli stessi migranti: “ho il dovere di intervenire, altrimenti compio un’omissione” e chiedendo allo Stato centrale di rispettare anche nei centri d’accoglienza le norme anti contagio. Ora resta da vedere come si concluderà questo scontro e soprattutto se si riusciranno finalmente a garantire sicurezza sociale e sanitaria. A sorpresa anche l’Ong Sos Mediterranée si schiera con Musumeci: “Un messaggio politico forte a Roma e Ue”.