Già prima della ripresa dei contagi, Banca d’Italia aveva lanciato l’allarme

A pochi giorni dalla fine di agosto non è ancora tempo di consuntivo, ma le notizie che quotidianamente arrivano da diverse località turistiche e dagli scali aeroportuali, con la ripresa dei contagi, preoccupano fortemente. Già a fine luglio, la stessa Banca d’Italia aveva avvertito: a fine anno rischiamo una contrazione di due milioni di posti di lavoro, andando oltre anche alle previsioni formulate dall’ufficio studi della Ugl che si era fermato ad un milione e mezzo di occupati in meno. Considerando che la stima di via Nazionale arrivava con contagi tendenti allo zero, è di tutta evidenza come quello scenario sia destinato a peggiorare velocemente nelle prossime settimane. Se luglio ed agosto, infatti, hanno comunque segnato una tenuta dell’occupazione nelle località turistiche, distribuite fra mare e montagna, ci si poteva attendere che, da settembre, anche le città d’arte, da Roma a Venezia, passando per Firenze, avrebbero segnato una ripresa delle visite, soprattutto da parte di turisti stranieri. Ed invece, la ripresa dei contagi su base planetaria sta sconvolgendo ogni previsione, nonostante il ministro Roberto Speranza si sia affrettato a chiarire che non potrà esserci un nuovo lockdown generalizzato; ciò non vuol dire che non potranno esserci delle serrate circoscritte, ipotesi ogni non remota in diverse località della Lombardia e del Lazio, colpite dai cosiddetti contagi di ritorno.