Incentivi anche ai datori di lavoro che non ricorrono agli ammortizzatori sociali

L’obiettivo è doppio: quello di ridurre i costi degli ammortizzatori sociali con causale Covid-19, che finora hanno pesato per circa un miliardo di euro al mese, e quello di cercare di sostenere l’occupazione, quasi una missione impossibile, visto i pesanti numeri che arrivano dall’economia. In attesa dei dati aggiornati, già ora si evidenzia un calo degli occupati senza precedenti, sia per numero che per intensità; parliamo di oltre 600mila unità, cifra destinata quanto meno a raddoppiare al termine dell’estate, principalmente per effetto del minore ricorso al lavoro a tempo determinato e al lavoro stagionale, due tipologie contrattuali che mediamente occupano fra giugno e agosto almeno 3,4 milioni di addetti. Il decreto-legge Agosto prova ad invertire questa pericolosa tendenza, puntando sulla decontribuzione. L’articolo 3 prevede l’esonero fino a quattro mesi dal versamento dei contributi per i datori di lavoro che, avendo già fruito degli ammortizzatori sociali nei mesi di maggio e di giugno, rinunciano a chiedere ulteriori periodi di copertura. L’idea potrebbe anche essere interessante, ma l’impianto della norma sembra fare acqua da tutte le parti, finendo, paradossalmente, per penalizzare i datori di lavoro che non hanno mai fatto ricorso agli ammortizzatori sociali. Previsto anche l’esonero semestrale per le assunzioni a tempo indeterminato fatte entro il 31 dicembre 2020.