Discoteche chiuse e mascherine obbligatorie dalle 18 alle 6 per fronteggiare il Covid-19 di ritorno Le ultime misure del governo e i timori per una nuova “lunga notte” di chiusure e divieti

I contagi da Covid-19 sono in aumento, in Italia ed in Europa, così il governo ha deciso nuove parziali chiusure. Stavolta al centro dell’attenzione c’è la cosiddetta “movida”: è infatti aumentato il numero di giovani affetti dal virus. Oltre ai controlli sui turisti in arrivo e gli italiani di ritorno dalle vacanze all’estero, la novità è un provvedimento firmato ieri dal ministro della salute Speranza che sospende a partire da oggi tutte le attività «che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso», una misura valida su tutto il territorio nazionale almeno fino al prossimo 7 settembre. Parallelamente è stato disposto l’obbligo di mascherina da indossare anche all’aperto in orario serale e notturno, dalle 18 alle 6 del mattino, per evitare il diffondersi del contagio in caso di assembramenti nei luoghi di ritrovo e nelle località turistiche. Misure necessarie, secondo l’Esecutivo e il Cts, onde evitare “nuove chiusure”. Proteste dei gestori dei locali notturni, che lamentano una perdita di fatturato stimabile in 4 miliardi, ma anche perplessità da parte dei partiti di opposizione, Lega e Fratelli d’Italia soprattutto, legate al fatto che, oltre al danno economico, la strategia per il contenimento del virus non sembra chiara, con i giovani ora considerati i nuovi “untori”, mentre scarseggiano le misure volte a controllare altri possibili luoghi di contagio, dagli hotspot dei migranti, con le molte fughe degli scorsi giorni da parte di persone risultate positive al virus, alla mancanza di screening efficaci su tutti gli arrivi dall’estero.