Pene fino a 16 anni e multe da 500 a 5mila euro. Istituito un Osservatorio

Ci sono voluti due anni: il via libera all’unanimità dell’Aula del Senato, il Ddl “anti-violenze” a tutela degli operatori sanitari, è arrivato il 5 agosto. Prevede tra le varie misure, in caso di aggressioni a medici e personale, la reclusione fino a 16 anni e sanzioni da 500 fino a 5.000 euro, l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie presso il ministero della Salute e dei protocolli operativi con le forze di polizia per garantire interventi tempestivi. L’articolo 4 della legge estende al «personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria nell’esercizio delle sue funzioni o a causa delle funzioni o del servizio, nonché a chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette professioni, nell’esercizio o a causa di tali attività» le stesse pene previste nell’articolo 583-quater del codice penale. Ovvero: le lesioni gravi o gravissime sono punite con pene aggravate: per le lesioni gravi, la reclusione da 4 a 10 anni e per quelle gravissime da 8 a 16 anni. L’articolo 6 prevede inoltre che i reati di percosse e lesioni siano procedibili d’ufficio quando ricorre l’aggravante che consiste nell’avere agito in danno di operatori sanitari. Istituita anche la «Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari» per sensibilizzare l’opinione pubblica.