L’asincronia di contagi da Covid-19 penalizza gli scambi internazionali. Negli Stati Uniti, in Sud America e in India i contagi hanno continuato a diffondersi molto velocemente mentre in Europa e in Cina si è osservata una ripresa circoscritta, al momento, solo ad alcuni focolai

Pregi e difetti di un mondo e di economie tra loro interconnesse: l’Istat ha rilevato come nelle ultime settimane lo scenario internazionale sia stato caratterizzato da una certa asincronia dell’evoluzione della pandemia tra Paesi, circostanza che ha penalizzato ulteriormente gli scambi internazionali e i processi produttivi organizzati attraverso le catene globali del valore. Nella sua Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana, l’Istituto ha evidenziato come negli Stati Uniti, in Sud America e in India i contagi abbiano continuato a diffondersi molto velocemente mentre in Europa e in Cina si è osservata una ripresa circoscritta, al momento, solo ad alcuni focolai. Il problema è che nel complesso, l’attuale evoluzione dei contagi sta determinando un aumento dell’incertezza sulla dinamica del recupero dell’economia mondiale. Così il commercio internazionale di merci in volume, a maggio, ha segnato un’ulteriore flessione (-1,1% congiunturale) e gli scambi nei primi cinque mesi dell’anno sono crollati dell’8,7% rispetto allo stesso periodo del 2019. Se gli indicatori mensili segnalano la ripartenza dell’economia cinese (Pmi manifatturiero +51,1, servizi s 54,2), nonostante la risalita dei contagi in alcune zone del Paese, l’aumento dei contagi e le restrizioni imposte dall’epidemia hanno penalizzato l’economia statunitense. Nel secondo trimestre, il Pil ha registrato un crollo congiunturale (-7,4%) condizionato dalle contrazioni eccezionali dei consumi e degli investimenti fissi. La Federal Reserve ha mantenuto i tassi invariati, ribadendo di essere pronta a utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per sostenere l’economia. La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a luglio è scesa a 92,6, sopra i minimi di aprile (85,7) ma molto sotto il livello di febbraio (132,6).