Intanto la maggioranza resta nervosa. Si preannuncia un agosto particolarmente “caldo” per il premier

«Sin dall’inizio di questa emergenza ho seguito un percorso all’insegna della cautela, ma anche di misure proporzionate a quanto stava accadendo. Sono convinto che questo governo abbia agito bene e dunque non cambio idea». Il premier Giuseppe Conte difende l’operato del governo durante la fase più dura dell’emergenza provocata dalla diffusione del coronavirus nel colloquio con il Corriere della Sera in vista del nuovo Dpcm e annuncia che «adesso è arrivato il momento di non pensare a nuove restrizioni, ma di sostenere una effettiva ripartenza», garantendo ad esempio sulle riaperture delle scuole. Eppure Conte potrebbe affrontare a breve nuove emergenze, anche se stavolta tutte interne alla maggioranza e all’esecutivo. Non c’è solo la questione legge elettorale – nelle ultime ore Zingaretti è tornato a chiedere collaborazione agli alleati –, ma anche il decreto agosto che in alcuni suoi punti mostra qualche divisione. Il caso dell’ultima ora riguarda il ministro Vincenzo Spadafora, il quale avrebbe rimesso le deleghe dello Sport dopo il no dei vertici parlamentari M5s alla sua riforma, decisione tuttavia congelata dallo stesso Conte, che evidentemente preferisce evitare scossoni politici in questo momento. Ma la vicenda accende i riflettori sul malcontento che si registra all’interno del M5s, in particolare a seguito del caos sulle nomine delle Commissioni. Un agosto particolarmente “caldo” per Conte, insomma.