Non solo roghi e maltempo: in Italia le emergenze si moltiplicano. Dal Parco Nazionale d’Abruzzo in fiamme al “caos treni”, un Paese ancora più disorganizzato che non ha imparato nulla dalle sue disgrazie

Come se i tanti disastri ambientali e l’incuria delle infrastrutture, l’ex Ponte Morandi di Genova in primis, non avessero insegnato nulla, anche quest’anno l’Italia non si è risparmiata la sua dose di incendi. Incendi che, nell’emergenza perenne e nella ricerca lontana dall’essere risolta di un rilancio economico, sembrano acuire, piuttosto che coprire, gli infiniti problemi del Paese. Dall’Abruzzo, che ha chiesto alla presidenza del Consiglio dei Ministri la dichiarazione dello stato di emergenza, alla Sardegna, passando per la Sicilia, senza dimenticare la Calabria, l’Italia sta ribollendo sia per le fiamme sia per le eccezionali condizioni climatiche. Ma non solo. Anche quando piove, anzi grandina, non va meglio. Coldiretti ha elaborato un primo bilancio del maltempo che ha colpito alcune zone del Nord e del Centro Italia: edifici scoperchiati, serre divelte, campi allagati, frutta e verdura come angurie e meloni rovinate, colpiti uliveti e vigneti alla vigilia della vendemmia con il lavoro di un intero anno andato perduto nelle aziende agricole con danni incalcolabili. Proprio quest’anno non ci voleva. Nel week end, e meno male che mancano i turisti, si è verificato l’increscioso caos treni: prima abolite o attenuate (decreto Mit 14 luglio) e poi ripristinate di colpo sabato, con un’ordinanza del ministro della Salute, le norme sul distanziamento nei treni dell’Alta Velocità – posti occupati solo al 50% – hanno causato enormi disagi per l’utenza, costretta a fare file interminabili in un week end con condizioni meteo da bollino rosso per il caldo. Migliaia di passeggeri domenica non sono potuti partire. Solo Italo – che ha cancellato otto treni della mattina e numerosi biglietti anche per il pomeriggio – ha stimato di aver lasciato a terra ottomila persone. Mentre Trenitalia, oltre all’invio di email a tutti i passeggeri e a pensare a navette sostitutive di treni soppressi, ha dichiarato che cercherà di «garantire il viaggio a tutti i passeggeri, ricollocandoli in altre classi nel rispetto delle regole sul distanziamento» oppure rimborsandoli. Ma intanto è già in arrivo, più puntuale di un treno, un esposto del Codacons. Senza dimenticare l’allarme migranti, solo stamattina nelle prime ore della giornata si sono verificati 200 sbarchi a Lampedusa. Una situazione tutt’altro che in via di risoluzione, mentre l’ex ministro degli Interni, Matteo Salvini, andrà a processo per aver cercati di bloccarli, tanto che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si è dovuto sbilanciare dichiarando: «Non possiamo tollerare che si entri in Italia in modo irregolare», «non possiamo permettere che i sacrifici» fatti dal Paese per la crisi Covid «siano vanificati». «Dobbiamo intensificare i rimpatri», ha aggiunto. Ma quanta pazienza sarà rimasta ancora agli italiani?