Da domani saldi in tutta Italia, ma senza entusiasmo. La Federazione Moda Italia-Confcommercio conferma la previsione di un calo della spesa tra il 40 e il 50%

Da domani, 1° agosto, inizia la stagione dei saldi ma non sarà una festa. Infatti dalle prime e provvisorie rilevazioni di Federazione Moda Italia-Confcommercio, l’inizio delle vendite di fine stagione – iniziato in anticipo in Sicilia, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise e Piemonte, ricalca l’andamento riscontrato nel mese di luglio, nel quale i piccoli segnali di ripresa non compensano il complessivo andamento dei consumi che si trova purtroppo in linea con le previsioni di un calo della spesa tra il 40% ed il 50% rispetto agli stessi periodi di anni precedenti e “normali”, nei quali però il mercato interno già non dava grandi segni di vitalità. Quali sono le cause? L’eccessivo utilizzo dello smart working, della cassa integrazione, l’assenza del turismo internazionale e la limitata capacità di spesa degli italiani, più l’incremento già registrato del risparmio privato. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, tutti questi fattori messi insieme generano una previsione di spesa media di 135 euro da parte delle famiglie italiane, ogni persona spenderà nei saldi 58 euro. Insomma, sono finiti i tempi dello shopping compulsivo. Per il Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Renato Borghi si tratta comunque di «saldi anomali» che per le persone a caccia di affari possono dare qualche soddisfazione, ma che per i commercianti serviranno a racimolare «un po’ di liquidità che sempre aiuta, ma che non basterà a compensare le perdite e le risicate marginalità della ripartenza». A cause della improvvida scelta di qualche territorio, secondo Borghi è stata anche persa l’opportunità dell’impatto mediatico che avrebbe potuto generare un «effetto pubblicitario sui consumatori». Ma c’è anche da dire che le misure di sicurezza necessarie a evitare il contagio da Covid 19 non sono di certo un incentivo agli acquisti.