Leader della Lega è intervenuto a Milano Marittima

La notizia del giorno è praticamente la stessa di ieri. E anche il protagonista è il medesimo: Matteo Salvini. L’indomani del sì del Senato alla richiesta di autorizzazione a procedere nei suoi confronti per il caso Open Arms, il leader della Lega è intervenuto alla presentazione della Festa della Lega Romagna a Milano Marittima. «Il mio – ha commentato – è un processo Palamara. I giudici alla Palamara sono la minoranza. Ma io spero di non trovare a Catania un Palamara quando mi processeranno il 3 ottobre. O un cugino di Palamara, un amante di Palamara…». Dall’ex ministro dell’Economia, Giovanni Tria, sono giunte parole di vicinanza per Salvini, ricordando che quella sulla Open Arms fu una «responsabilità ovviamente collegiale» del governo Lega-M5s («Ringrazio il ministro Tria che ieri ha detto: quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto tutti assieme»). Ad ogni modo, ha assicurato Salvini, l’umore non è “nero”: «Sono una persona felice e tranquilla, anzi se c’è qualcuno che ha sbagliato i suoi conti è probabilmente chi ieri alzava il dito in Parlamento per accusarmi. L’umore nero lo lascio a Matteo Renzi, che non so come dorma con la sua coscienza: io mi tengo ben stretto l’affetto di tanta gente». Per la difesa, ha inoltre raccontato, «si sono offerti 200 avvocati da tutta Italia. Sto pensando di fare dei pullman, è una vicenda talmente surreale che vado a processo estremamente curioso». «Abbiamo dei complici di trafficanti di essere umani ed è grave – ha poi detto in collegamento con Aria pulita su 7gold –, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, questo sì, che è un reato vero, non il mio processo per sequestro di persona».