Il sostegno di Giorgia Meloni: «La sinistra impari a battere i suoi avversari nelle urne, se ne è capace»

«Buongiorno dal Senato, che oggi vota su un nuovo processo a mio carico riguardo il caso Open Arms. Ѐ agli atti, ho fatto il mio dovere, ho la coscienza a posto. Se pensano di intimorire la Lega con un processo politico “alla Palamara” (“Salvini ha ragione ma va attaccato lo stesso”), si sbagliano di grosso. Quando tornerò al governo farò esattamente le stesse cose». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, nel giorno del voto in Senato, il cui esito è atteso dalle 18, che deciderà sull’autorizzazione al processo nei suoi confronti per la vicenda Open Arms. «Vi ringrazio per questo processo politico ─ ha poi detto intervenendo in Aula ─, mi fate un gran regalo: in quel tribunale ci vado a testa alta e con la schiena dritta e senza chiedere aiutini a nessuno». «Ringrazio la maggioranza silenziosa e laboriosa degli italiani che chiede un’immigrazione controllata ─ ha aggiunto Salvini ─. Sono orgoglioso di rappresentare l’Italia che ha portato arte, bellezza e cultura nel mondo, che non ha paura, che vuole che siano difesi i suoi confini, il suo onore e la sua dignità». La vicenda è nota e risale all’agosto scorso. Maurizio Gasparri, autore della relazione che si è espressa contro l’autorizzazione a procedere, ha ricordato in apertura dei lavori che «la proposta di non autorizzare il processo è stata approvata a maggioranza dalla Giunta». Nella vicenda Open Arms, ha perciò osservato, «Salvini agì di concerto con i ministri della Difesa e dei Trasporti, con un atto di governo collegiale» e per questo «chiedo ai colleghi di approvare la decisione della Giunta contro l’autorizzazione a procedere a carico di Matteo Salvini». Italia Viva, che in Giunta decise di astenersi, vota a favore dell’autorizzazione. Su Facebook è arrivato anche il sostegno della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: «Processare Matteo Salvini per aver difeso i confini italiani dall’immigrazione illegale è semplicemente scandaloso. Fratelli d’Italia voterà compattamente, e convintamente, contro l’autorizzazione a procedere. La sinistra impari a battere i suoi avversari nelle urne, se ne è capace. Forza Matteo». Intanto, nonostante il sì in Senato allo scostamento di bilancio, ieri la maggioranza si è spaccata sulle nomine dei presidenti delle Commissioni, circostanza che ha permesso alla Lega di mantenere due presidenti. In particolare il caso riguarda le commissioni Giustizia e Agricoltura di Palazzo Madama, dove sono stati confermati rispettivamente Andrea Ostellari e Gianpaolo Vallardi. Gli accordi di maggioranza prevedevano invece Pietro Grasso alla Giustizia e Pietro Lorefice all’Agricoltura. «La maggioranza è in frantumi», è stato il commento di Salvini.