Sembrano confermate le diciotto settimane, ma restano i nodi su bonus e risorse

Il primo giro di tavolo si è concluso senza una precisa scansione temporale, cosa che lascia aperte tutte le ipotesi, compresa quella che il tanto famoso decreto Agosto non arrivi all’inizio del mese, quanto piuttosto intorno alla metà, verosimilmente qualche giorno prima del 17, così da evitare dubbi interpretativi circa la possibilità per le aziende di procedere a licenziamenti. La ministra del lavoro, Nunzia Catalfo, ha sostanzialmente ribadito ai sindacati e alle associazioni datoriali quanto già abbondantemente emerso sui giornali. Conferma quindi per le ulteriori diciotto settimane di cassa integrazione, di Fis e di cassa in deroga, mentre il bonus dovrebbe essere limitato soltanto ad alcune categorie, in particolare lavoratori stagionali (non tutti, però, in quanto la ministra ha osservato come la crisi del turismo stia mordendo nelle città d’arte e non nelle località balneari) e dello spettacolo, mentre non si è accennato ai cococo. In prospettiva, si è anche parlato di riforma degli ammortizzatori sociali, un tema complesso nel quale si scontrano spesso sensibilità molto diverse. Per la ministra, l’ammortizzatore del futuro, magari già a gennaio, dovrebbe essere universale, accompagnato da efficaci politiche attive, semplice nelle procedure e distinto in base alla frequenza di utilizzo, aspetto quest’ultimo strettamente connesso alle aliquote contributive in capo a imprese e dipendenti.