A luglio PIL in calo annuo del 12,5%. Secondo la Confcommercio l’ICC si è attestato a -15,2%

I consumi delle famiglie italiane, nonostante il lieve recupero dell’attività legato alla riapertura dei negozi e all’allentamento delle restrizioni, continuano a rimanere molto al di sotto dei livelli pre pandemia. A tracciare un quadro della situazione è la Confcommercio nella consueta congiuntura. «A giugno – Spiega per l’appunto l’associazione di categoria -, nonostante quasi tutte le attività siano tornate operative e siano venuti meno i vincoli alla mobilità interna e, progressivamente, con i paesi dell’area Schengen, il recupero si è confermato difficile e complesso». Ne è un esempio l’andamento dei consumi: a giugno l’ICC (Indicatore dei Consumi della Confcommercio) ha registrato un calo del 15,2% rispetto allo stesso mese di un anno fa, un dato migliore rispetto a quello registrato in aprile, ma ancora lontano dai livelli precedenti il lockdown. Con riferimento ad alcuni settori – come il turismo, l’auto e l’abbigliamento – il centro studi parla di distanza «abissale» tra una situazione normale e quella attuale. Per quanto riguarda invece il PIL, la Confcommercio stima che a luglio l’economia italiana cresca del 4,3%, rimanendo però di di 12,5 punti percentuali inferiore ai livelli di un anno fa, mentre per quanto riguardo al secondo trimestre l’ufficio studi prevede una contrazione del Prodotto Interno Lordo del 18% rispetto ai tre mesi precedenti e del 22,5% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.