Si aggiungono ai 146 già esistenti, nove dei quali si trovano in Italia

L’Unesco, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, ha allungato l’elenco dei geoparchi nel mondo, includendone altri 15. I nuovi geoparchi si trovano in diversi Paesi, tra cui il Nicaragua, la Federazione Russa, la Serbia – in questi tre Paesi, l’Unesco non aveva mai istituito un geoparco –, il Canada, la Cina, la Corea, la Finlandia, il Regno Unito, l’Indonesia, il Portogallo, la Spagna e il Vietnam. Complessivamente, ad oggi, sono dunque 161 in 44 Paesi i siti Risorsa mondiale dei geoparchi. Cos’è, esattamente, un geo-parco? Si tratta di un’area geografica a cui viene riconosciuto un valore geologico, il cui obiettivo principale è la salvaguardia della geodiversità che la caratterizza. Nei geoparchi, inoltre, la conservazione viene combinata con lo sviluppo sostenibile, con il coinvolgimento anche delle comunità locali. L’Unesco considera, inoltre, i geoparchi come dei laboratori dove promuovere la gestione del patrimonio della Terra e la sostenibilità delle comunità locali con un approccio olistico. Tra i 161 geoparchi istituiti dall’Unesco, alcuni si trovano in Italia. Il nostro Paese, nel dettaglio, ne ospita ben 9 che sono: Rocca di Cerere, Madonie, Adamello Brenta, Cilento Vallo di Diano, Parco minerario toscano, Alpi Apuane, Sesia-Val Grande e Pollino. Oltre a tutelare la rete dei geoparchi mondiali, l’Unesco si occupa anche della tutela dei siti riconosciuti come Patrimoni mondiali dell’Umanità e delle Riserve della biosfera.