Ma rispetto allo scorso anno il calo è del 20,3%

A maggio l’Istat ha registrato un rimbalzo della produzione industriale italiana rispetto ad aprile, rimanendo però marcatamente in territorio negativo sia a livello trimestrale sia a livello tendenziale. L’indice congiunturale è infatti aumentato del 42,1% nel mese considerato rispetto al precedente riflettendo l’exploit che ha interessato tutti i sotto-indici: l’aumento maggiore è stato registrato per i beni strumentali (+65,8%), seguito da quello dei beni intermedi (+48,0%) e da quello dei beni di consumo (+30,8%). Più esigua la crescita riportata dall’energia, con un +3,4%. Buoni risultati, che però non bastano a recuperare quanto perso durante i mesi interessati dalle restrizioni anti contagi. Come spiega l’Istituto «il livello della produzione, peraltro, risente ancora della situazione generata dall’epidemia di Covid-19: l’indice generale, al netto della stagionalità, presenta una flessione del 20,0% rispetto al mese di gennaio, ultimo periodo precedente l’emergenza sanitaria». Già osservando le tabelle relative all’andamento dell’ultimo trimestre (marzo-maggio 2020) si può infatti notare che rispetto ai tre mesi precedenti (dicembre 2019 – febbraio 2020) la produzione risulta essere in calo del 29,9%: per beni di consumo si rileva un -27,9%, per i beni strumentali un -38,4%, per quelli intermedi un -31,4% e per l’energia un -5,3%. Anche il confronto con un anno fa lascia a desiderare. In questo caso l’indice risulta in calo del 19,3%, con un calo del 22,8% per i beni strumentali, un -20,6% per gli intermedi e un -17,5% per i beni di consumo.