Cresce la ricerca attiva, ma all’esecutivo sembrano mancare le idee

Mentre prosegue l’iter parlamentare di conversione del decreto Rilancio, il risultato della partita sul versante del lavoro dipende dalla capacità del governo di mettere in campo strumenti pensati per favorire la componente femminile. Non si tratta semplicemente di una affermazione di principio, quanto piuttosto dall’analisi attenta dei flussi occupazionali. Nel trimestre, 227mila donne hanno iniziato a cercare attivamente una occupazione, mostrando una dinamicità maggiore rispetto alla componente maschile. Nel 70% dei casi si tratta di persone prima inattive, alle quali evidentemente è necessario dare una risposta in termini di servizi, formazione e strumenti di conciliazione. Tutte cose che, viceversa, sono mancate finora, con i centri per l’impiego praticamente inattivi, gli enti locali per lo più latitanti e i vari bonus per i servizi all’infanzia che guardano a chi ha già un impiego e non a chi è alla ricerca di una occupazione.