Poco più di due settimane alla scadenza dei termini per la conversione in legge

Avanza molto a rilento il decreto Rilancio. Arrivato in ritardo, cosa che ha creato non pochi problemi sul versante della tutela dei lavoratori dal licenziamento per giustificato motivo oggettivo, il provvedimento deve essere convertito in legge entro sessanta giorni a partire dal 19 maggio; tempi stretti, quindi, con la maggioranza che continua a proporre modifiche e ricette, spesso smentite dallo stesso governo. Sembra farsi strada la proroga del blocco ai licenziamenti e l’estensione degli ammortizzatori sociali fino a dicembre, come chiesto pure ieri dal segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, anche se andrà valutato l’effettivo stanziamento di risorse. Fra le novità, la riformulazione dei requisiti per la stabilizzazione del personale precario della sanità; senza lo spostamento delle lancette al prossimo dicembre, ci si ritroverebbe nella situazione paradossale che parte del personale impiegato nell’emergenza Covid-19 non potrebbe essere stabilizzato.