Nuova videoconferenza fra ministero e sindacati sulle regole per la ripartenza

La giornata di domani dovrebbe rappresentare un passo avanti verso la definizione del protocollo per il ritorno dei dipendenti pubblici in ufficio in assoluta sicurezza. I sindacati, dalla Cgil alla Ugl, sono stati infatti convocati in videoconferenza, dopo che già la scorsa settimana vi era stato un primo passaggio che per quella che è stata definita la Fase 3. L’attenzione però è già tutta proiettata all’inverno e al 2021, quando, secondo alcune anticipazioni, lo smart working potrebbe interessare anche in condizioni normali fino ad un milione di dipendenti pubblici, un numero oggettivamente molto elevato, perché vorrebbe dire che quasi un terzo del pubblico impiego sarebbe coinvolto nel progetto. Da capire, chiaramente, quali potranno essere le modalità operative, perché oggi abbiamo conosciuto una versione di lavoro agile forzata e obbligatoria per tutti e per tutto l’orario di lavoro. In futuro, la proposta che potrebbe arrivare potrebbe essere quella di alternare giorni di lavoro in sede ad altri da remoto, in linea con quanto sta emergendo anche nel settore privato e per la scuola. Tornando alla Fase 3, molte delle regole per la ripartenza sono, pure in questo caso, mutuate da quelle già adottate per il settore privato, ad iniziare dall’uso di mascherina, visiera e termoscanner per chi opera a contatto con il pubblico; prevista inoltre l’estensione degli orari di apertura degli uffici.