Colpiti anche i giovani che pure avrebbero le necessarie competenze digitali

Nessuno, al momento, potrà dire con certezza come andrà a finire sul versante dell’occupazione, anche perché molto dipende se arriverà prima il vaccino o, piuttosto, la seconda temuta ondata; guardando alla Germania, con l’incredibile caso del mattatoio in Nordreno-Vestfalia, con, al momento, oltre 1.300 contagiati da Covid-19 su poco più di 6mila dipendenti, non c’è da essere troppo ottimisti, almeno nel breve periodo. In queste ore, l’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) ha addirittura stimato in 305 milioni i posti di lavoro a rischio; considerando che l’Ilo parla di posti di lavoro a tempo pieno, i lavoratori effettivamente coinvolti potrebbero quindi essere più di 400 milioni. Già prima dell’emergenza epidemiologica, i disoccupati erano circa 188 milioni. Nella statistica, l’Organizzazione internazionale del lavoro tiene conto di tutte le posizioni lavorative, tanto è vero che i più colpiti potrebbero essere i lavoratori irregolari; particolarmente a rischio anche le donne e i giovani, proprio coloro che, viceversa, dovrebbero avere le competenze digitali di cui si parla tanto in queste settimane. Se si guarda ai valori percentuali, la disoccupazione dovrebbe schizzare da circa il 6% al 15%, con un contemporaneo calo del tasso di occupazione (a livello mondiale, il 2019 si era già chiuso ben al di sotto del 58%) ed una crescita esponenziale anche della inattività.