di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl

«EasyJet si scusa apertamente con tutti i calabresi e la Regione Calabria per la descrizione contenuta nella scheda informativa all’interno del sito»

 

Nonostante le scuse, arrivate solo dopo una sequela di lamentele da parte da parlamentari di qualsiasi partito e colore e del ministro del Sud Provenzano, nonché contenute nella lettera della Presidente della Regione, Jole Santelli, ai vertici della compagnia, il caso della Easyjet si può considerare emblematico di un’incapacità, più volte manifestata, dal nostro Paese di essere rispettato, quindi di farsi rispettare, e anche di narrare se stesso, nonostante le proprio evidentissime parti oscure – quale Paese non ne ha? –, in un modo diverso, non mistificatorio magari, ma quanto meno più complesso e dignitoso. Cosa è successo? Sul sito della compagnia aerea in una scheda si descriveva della Calabria come una regione che «soffre di un’evidente assenza di turisti a causa della sua storia di attività mafiosa e di terremoti». Il fatto ancora più interessante è che il sito della Easyjet doveva promuovere e quindi pubblicizzare voli verso l’aeroporto internazionale di Lamezia. Che sia una nuova strategia di marketing o “semplicemente” un errore, viene da chiedersi quale livello di pressapochismo si possa raggiungere anche nel settore privato, visto che per molti il pressapochismo è peculiarità del pubblico. Un pressapochismo che però, dal mio punto di vista, si è fatalmente associato sia con una scarsa percezione dell’autorevolezza che, invece, dovrebbe essere riconosciuta alle istituzioni locali e a quelle nazionali da parte di qualsiasi impresa straniera, in questo caso svizzera, e con la solita narrazione del Mezzogiorno “pizza, mandolino e criminalità”.

«EasyJet si scusa apertamente con tutti i calabresi e la Regione Calabria per la descrizione contenuta nella scheda informativa all’interno del sito. L’intento originale del testo era sottolineare quanto la Calabria sia sottovalutata all’estero da un punto di vista turistico». Grazie ma la giustificazione è peggiore “dell’errore” che si intende riparare. Non serve essere calabresi per sentirsi amareggiati, più che indignati, da questa, a dire il vero, ennesima vicenda di narrazione a senso unico e distorsiva del Sud. Non è una giustificazione il fatto che la Calabria sia effettivamente terra di ‘ndrangheta e che la ndrangheta sia stata descritta come «la terza multinazionale italiana dopo la Fca e Finmeccanica» dal procuratore Nicola Gratteri. Non lo è neanche ricordare che da anni stanno imperversando serie televisive interamente dedicate al racconto epico delle “gesta” di donne e di uomini appartenenti alla criminalità organizzata, che invece di rappresentare una denuncia diventano quasi elegia. È l’Italia intera ad essere stata offesa, ma se si fosse capito tutto questo tanto tempo fa, probabilmente un caso Easyjeat neanche esisterebbe.

“L’ERRORE”
Ecco la frase incriminata apparsa sul sito della Compagnia aerea: «Questa regione soffre di un’evidente assenza di turisti a causa della sua storia di attività mafiosa e di terremoti e la mancanza di città iconiche come Roma e Venezia capaci di attrarre i fan di Instagram». La frase ha fatto il giro dei social ed è stata giudicata subito e da molti offensiva. Tante le reazioni veementi degli internauti e quelle dei politici che hanno chiesto a Easyjet di ritrattare quanto pubblicato.