Nell’Eurozona. L’indice torna vicino ai 50 punti che delimitano una fase di contrazione da una fase di espansione

Grazie all’allentamento delle restrizioni anti Covid-19 e alla graduale ripresa delle attività, l’attività produttiva dell’Eurozona ha registrato un forte rallentamento della contrazione. È quanto rileva IHS Markit nel consueto indice PMI composito, secondo cui l’indicatore che sintetizza l’andamento delle attività manifatturiere e terziarie si è riportato vicino alla soglia dei 50 punti che delimitano una fase di contrazione da una fase di espansione del settore privato. Durante il mese di maggio, infatti, l’indice PMI è salito a 47.5 punti fai 31.9 di aprile, toccando il valore più alto degli ultimi quattro mesi. «Il PMI flash sull’eurozona di giugno ha indicato un ulteriore e forte rallentamento della contrazione della regione, con la produzione e la domanda ancora in calo ma ormai non più al collasso», ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di IHS Markit, aggiungendo che «sebbene il PIL del secondo trimestre probabilmente diminuirà ad un tasso mai osservato in precedenza, l’aumento del PMI fa ben sperare che, andando sempre più verso l’estate, l’allentamento delle misure restrittive agevolerà la fine della contrazione». Contrazione che comunque è ancora in atto, a causa, soprattutto, del flusso dei nuovi ordini, in calo per il quarto mese consecutivo, che a loro volta hanno contribuito alla nuova forte contrazione del lavoro inevaso. «Per tutte le aziende che hanno continuato a riportare il crollo della produzione e degli ordini – spiega IHS Markit -, la causa più citata è stata nuovamente la pandemia». L’allentamento delle restrizioni ha comune portato verso l’alto l’indice relativo alla fiducia negli affari per i prossimi 12 mesi, arrivato a toccare il valore più alto da febbraio.