Stati Generali, Conte propone il taglio dell’Iva. Ma è solo un’ipotesi. Il taglio di circa un punto, praticamente inutile, costerebbe intorno ai 4 miliardi di euro

In conclusione degli Stati Generali, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha lanciato, tra le tante, l’ipotesi più suggestiva di tutte e cioè un taglio dell’Iva. «Abbassarla un po’ per dare una spinta ai consumi», questa l’intenzione del premier. L’ipotesi, perché è di questo che si parla, ha già scatenato reazioni nella stessa maggioranza, Pd e IV, che sembrano non gradire, così anche nelle opposizioni ma con dei distinguo e la Lega favorevole «a qualsiasi taglio di tasse». Che vuol dire «abbassarla un po’»? Di dettagli non se ne hanno molti, non si sa su quali prodotti e/o servizi o come potrebbe essere rimodulato il taglio sulle varie aliquote, 4%, 5%, 10% (su uova, pesce e carne, ma anche cavalli, muli e asini) e 22%, che si applica sui beni più diffusi. Si sa però che intenzione del Governo sarebbe quella di un taglio di un punto percentuale. Alessio Rossi, vice presidente di Confindustria e presidente dei Giovani industriali, intervistato oggi dal quotidiano La Stampa ha detto che: «Il taglio di 1 o di 2 punti dell’Iva non mi sembra che possa far ripartire l’economia. È una misura che ha degli scarsi effetti ma degli alti costi. Non è possibile continuare ad andare a debito». Va detto che un taglio dell’Iva di 1 punto costa circa 4 miliardi di euro. Molto cauto anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che prima di prendere decisioni vuole attendere l’assestamento di bilancio a fine mese. Dietro l’angolo ci sono il debito da tenere sotto controllo, le entrate, l’esistenza di fondi non utilizzati e di altri che a luglio potrebbe essere necessario stanziare. Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, non ci ha girato intorno: «Serve una riforma fiscale molto ampia, non so se partire dall’Iva o da altro. Bisogna avere una visione ampia, non imposta per imposta». Dall’Europa, il Commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, ha dichiarato che «valutiamo proposte dei Paesi membri, quando ci vengono formulate nei bilanci o nei piani di Recovery. Faremo lo stesso con una proposta di questo genere quando ci verrà presentata». L’augurio è che Conte sappia davvero cosa fare e come farlo. La speranza è che non abbia utilizzato uno specchietto per le allodole, poiché «il un carico fiscale è molto, molto pesante per coloro che le tasse le pagano». Ma sono parole di Ignazio Visco.