Gli effetti del lockdown: permane la sofferenza delle attività legate al tempo libero

Nonostante l’allentamento delle misure anti covid-19 e la conseguente riapertura di alcune attività, a maggio i consumi degli italiani hanno registrato un nuovo crollo, diminuendo di quasi 30 punti percentuali rispetto ad un anno fa. È quanto emerge dall’analisi dell’Indicatore dei Consumi della Confcommercio, contenuta nella Congiuntura pubblicata questa mattina dall’associazione di categoria. Il dato di maggio, seppur migliore rispetto al -47% registrato alla fine di aprile, conferma però le difficoltà che stanno attraversando le attività legate al tempo libero, infatti, sono pochi i settori che a maggio hanno riportato segni “più” se confrontati con lo stesso mese dello scorso anno, e tra questi compaiono l’alimentazione domestica, le comunicazioni e l’energia: tutti consumi legati alla permanenza in casa. In generale, per il mese considerato, l’ICC indica una contrazione del 50,2% dei consumi di servizi e un -20,2% per i consumi di beni. Il calo maggiore ha interessato Alberghi e pasti e consumazioni fuori casa, con un -65,9%, legato al crollo dell’88% degli alberghi e al -60% dei pubblici esercizi. Male anche Abbigliamento e calzature, con un 54,7%; Beni e servizi ricreativi, con un 45,9%; e Beni e servizi per la mobilità, con un 45,1%. In riferimento a quest’ultimo segmento, va segnalato che il comparto delle automobili ha registrato un calo dei consumi del 35,2% rispetto allo scorso anno, quello dei carburanti del 46,4%, mentre il trasporto aereo ha riportato un calo di ben 96 punti percentuali. Stabili rispetto allo scorso anno i consumi di prodotti farmaceutici e terapeutici.