Organizzato dal quotidiano Il Sole 24 Ore si è svolto il roadshow sul tema “L’Italia che riparte – Come vincere le sfide di domani”. Intervenuti i massimi vertici dei vari settori produttivi del nostro Paese che hanno convenuto sul fatto che, per superare la grave crisi economica che ha colpito il mondo della produzione, non solo italiano, c’è bisogno di investire sulla ricerca e sulla innovazione tecnologica dei sistemi produttivi, unitamente ad una adeguata formazione professionale, dal farmaceutico al manifatturiero senza trascurare il settore primario dell’agricoltura.

Il dirigente confederale dell’UGL, Fabio Verelli, intervenuto al convegno, ha ribadito che “in questo difficile contesto sociale, derivato dall’emergenza sanitaria che ci ha travolto, i sistemi produttivi e distributivi hanno mostrato la loro fragilità e, perciò, vediamo la necessità anche di migliorare il rapporto fra capitale e lavoro con una nuova politica contrattuale in grado di favorire il coinvolgimento, diretto e responsabile, dei lavoratori alla gestione ed agli utili aziendali, realizzando un proficuo clima partecipativo”.

“Inoltre – ha concluso il sindacalista – lo smart working utilizzato da molte aziende pubbliche e private, richiamato nel corso di questo roadshow, si è mostrato come una alternativa valida che ha favorito la continuità produttiva ma, nel contempo, riteniamo che si potrebbe anche ragionare su un suo impiego più ampio e temporalmente stabile, purché sia normato insieme alle organizzazioni sindacali e senza penalizzazioni per i dipendenti”.