Mezzi di trasporto e abbigliamento i più colpiti

Per il mese di aprile l’Istituto nazionale di statistica prevede un calo del fatturato dell’industria di quasi trenta punti percentuali (-29,4%) rispetto a marzo e del 46,9% rispetto allo stesso mese di un anno fa, con il settore manifatturiero a riportare una contrazione della stessa entità. Sia per il risultato mensile che per quello annuo, la flessione è legata sia al mercato interno che a quello estero e ha interessato tutti i raggruppamenti principali di industrie. Rispetto a marzo il calo maggiore ha riguardato il fatturato relativo ai beni di consumo durevoli, per i quali l’Istat ha rilevato un -66,9%, che insieme al -17,9% di quelli non durevoli, ha comportato una caduta del 23,3% per i beni di consumo in generale. Su base mensile il fatturato legato ai beni strumentali è sceso di 34,4 punti e di 30,9 quello dei beni intermedi. Male anche l’energia, con un -33,4%. Il confronto annuo mostra invece un -37% per i beni di consumo (-80,4% per quelli durevoli e -29,7% per quelli non durevoli), un -56,1% per quelli strumentali, un -44,7% per quelli intermedi e un -60,1% per l’energia. Ad aprile risultato in forte calo anche gli ordinativi, scesi del 32,2% su base mensile – risultato del -33,9% registrato per quelli interni e del -30% di quelli esteri – e del 49% su base annua (dato grezzo) – in questo caso quelli interni sono scesi del 53% e quelli provenienti dall’estero del 43,6%. Tra i settori più colpiti, sia per quanto concerne il fatturato che gli ordinativi, quello delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-78,5% per il fatturato e -66,5% per gli ordini) e quello dei mezzi di trasporto (-73,5% per il fatturato e -71,2% per gli ordini).