Borsa: piazze europee e non solo in fibrillazione in vista della recessione. Dal prezzo del petrolio, alla seconda ondata di contagi fino alla fusione Fca-Psa: tante le variabili che stanno generando instabilità nei mercati finanziari

L’altalena non è una di quelle che si trovano nell’immenso parco che circonda Villa Pamphili, ma è l’andamento dei mercati finanziari che da ieri, soprattutto, preoccupa. Non a caso oggi il Commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, ha dichiarato: «In Europa non ci sono segni di una seconda ondata, i contagi da coronavirus sono in calo». Ieri le borse, non solo europee, sono andate malissimo: piazza Affari ha chiuso in deciso calo, al termine di una seduta già iniziata con il segno meno. L’indice Ftse Mib ha segnato un -4,81% a quota 18.8068 punti, mentre l’Ftse Italia All Share ha ceduto il 4,66% a 20.539 punti. Milano è stata la piazza peggiore in Europa, perché, come negli altri mercati, ha scontato i timori per un peggioramento legato all’andamento dell’economia globale, con il rischio recessione. Ma non solo, tra i titoli del listino milanese, fra i maggiori ribassi c’erano quelli di Cnh Industrial (-11,8 punti), Atlantia (in bilico non solo per l’eventuale revoca delle concessioni autostradali ma anche per il calo del traffico autostradale e aeroportuale), Pirelli & C. e Telecom Italia. Anche per le altre principali Borse europee le sedute sono state chiuse in negativo (Parigi -4,71%, Francoforte -4,46%, Londra -3,99%) anche a causa dell’apertura in rosso di Wall Street. Sugli Usa pesano il dato negativo relativo alle domande per i sussidi di disoccupazione e l’aumento dei contagi da Coronavirus. Altri fattori hanno pesato negativamente: la nuova ondata di vendite sul petrolio, con il Brent che ha perso 7 punti percentuali a 38,8 dollari il barile, penalizzando i titoli del comparto energetico, e Pirelli e FCA scesi rispettivamente dell’8,54 e del 7,7%. Sul Gruppo automobilistico hanno pesato le voci che descrivono la Commissione europea orientata ad aprire una valutazione sulle conseguenze dell’aggregazione con Peugeot. Anche oggi le ipotesi di una seconda ondata di contagi negli Usa, e non solo lì, hanno caratterizzato l’estrema incertezza dei mercati finanziari, così si spiegherebbero anche le parole di Gentiloni. Le Borse europee si sono impegnate a superare, in parte riuscendoci (il Ftse Mib alle 11.30 era al +1,27% mentre alle 15.00 al +1), il knock out di ieri e l’apertura in ribasso di oggi: Piazza Affari ha cambiato direzione di marcia tentando il rimbalzo con Atlantia e Fca in risalita, in rimonta anche Londra nonostante i dati del crollo record del Pil al -20,4% di aprile, Parigi è stata la migliore salendo di 2 punti percentuali con Societé Generale, Airbus e i titoli del settore auto. Gli investitori danno comunque segnali di nervosismo: il Vix, l’indice della volatilità azionaria, è balzato di quasi il 50%. Così come quello della volatilità azionaria delle piazze europee, il VStoxx, è tornato ai massimi da un mese, ma resta a circa la metà rispetto ai picchi di marzo. Se proprio qualcuno volesse provare il brivido di salire su un’altalena, sappia che le più pericolose non si trovano nel parco di villa Pamphili ma nelle piazze finanziarie di tutto il mondo.