Fase 3: Giuseppe Conte a villa Pamphili, gli italiani esasperati in piazza. Altri dati allarmanti dall’Istat: produzione industriale a aprile 2020 -42,5%

Il suo innegabile stile tutto italiano sta salendo di livello verso la grandeur tipicamente francese. Ma ieri proprio davanti a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha dovuto sperimentare, suo malgrado, un repentino quanto intenso assaggio del malcontento che ribolle nel Paese quando, provando ad avvicinarsi alla gente nella speranza di ricevere applausi e scattare qualche selfie, si è ritrovato coperto di fischi e di urla – «buffone, buffone» – della gente infuriata per il ritardo dell’Inps nell’erogazione della cassa integrazione. Organizzare gli Stati Generali dell’economia a Villa Pamphili, dopo aver “fatto fuori” gli autorevoli consulenti insediati nelle task force e averne sterilizzato tutte le proposte individuate per il rilancio del Paese, mentre milioni di italiani fanno difficoltà a far quadrare il pranzo con la cena, mentre piccole e medie imprese, soprattutto, non riescono a riaprire i battenti, ha lo stesso sapore di quei famosi aneddoti della Rivoluzione Francese che ritraggono la regina Maria Antonietta intenta a organizzare ricevimenti a Palazzo mentre il popolo è affamato e esasperato. Il potere, si sa, gioca brutti scherzi. Eppure di segnali forti, tali da indurre a inchiodare i piedi a terra Giuseppe Conte ne ha ricevuti e continua a riceverne tanti. Non fosse altro per gli spaventosi dati – evidentemente ignorati – che da giorni provengono dai principali Istituti pubblici e privati di ricerca economica. Oggi l’Istat ha certificato il crollo della produzione industriale nel mese di aprile ad un allarmante -19,1% rispetto al mese precedente e ad un raggelante -42,5% rispetto al 2019, con un tonfo vertiginoso dei trasporti e del settore Auto, trainante per il nostro sistema produttivo, già indebolito dalla crisi della siderurgia. Per tutte queste ragioni e per tutti i problemi irrisolti, le opposizioni, Lega, Fratelli d’Italia e poi anche Forza Italia, non hanno alcuna intenzione di porsi “a favore di kermesse” a villa Pamphili Doria, così come anche alcuni settori della maggioranza, con la solita Italia Viva in fase di mutazione allo stato di Grillo parlante, non hanno nascosto le proprie perplessità per questa iniziativa che porta la firma esclusiva di Giuseppe Conte e che in realtà dovrebbe essere celebrata in Parlamento e a Palazzo Chigi. Chissà se al premier Giuseppe Conte basteranno “l’investitura” e gli auspicati sostegni da parte delle istituzioni europee e estere allo scopo di mantenere saldi la sua presenza a Palazzo Chigi, ma un fatto è certo al Paese tutto questo non basta e soprattutto non interessa.