Le proposte della task force istituita dal premier Conte hanno spaccato la maggioranza

I partiti di maggioranza non sono d’accordo quasi su nulla. A conferma di quanto denunciato dall’opposizione – «Litigano su tutto», hanno osservato i leader del centrodestra, in più occasioni –, che ha chiesto di anticipare le elezioni. L’ultimo motivo di scontro? Il piano Colao, realizzato dalla task force istituita dal premier Giuseppe Conte. Il Pd, che ha già rivendicato il primato della politica sui tecnici, e LeU hanno espresso alcune perplessità sulle proposte dalla task force – in particolare, non convincono quelle sul fisco e l’istruzione –, che invece piacciono al leader della Lega, Matteo Salvini. «Dilazione delle tasse, sblocco dei cantieri, emersione del contante. Sono tutti interventi che servono all’Italia», ha osservato l’ex premier, che già ieri aveva notato delle analogie tra il piano di Colao e alcune proposte della Lega presentate a marzo. «Probabilmente se non piacciono a Conte e al Pd dovevano pensarci prima. Io invece ringrazio Colao per il buon lavoro fatto», ha aggiunto. Tra i partiti di centrodestra, che devono rispondere all’invito del premier a partecipare agli Stati generali dell’economia – Lega (Salvini: «Vado da persona educata a portare proposte») e Forza Italia (Berlusconi: «Meglio esserci») sono propensi ad accettarlo –, l’unica ad esprimere qualche dubbio è stato Fratelli d’Italia, critico verso i disincentivi all’uso del contante.