L’incertezza della prova ha aumentato il livello di preoccupazione rispetto agli scorsi anni

Gli esami di Maturità 2020 saranno diversi dagli altri, a causa dell’emergenza sanitaria. Non è una novità: sulla necessità di farli svolgere comunque, come e dove se n’è parlato moltissimo negli ultimi mesi. Minore attenzione, invece, è stata prestata a chi dovrà affrontare questa prova, in una formula così inedita: i maturandi. Che quest’anno saranno 515mila. Un’indagine, condotta dall’Associazione Nazionale Di.Te. – acronimo che sta per Dipendenze tecnologiche, GAP, cyberbullismo –, in collaborazione con il portale Skuola.net e l’Università Politecnica delle Marche, ha provato a scoprirlo. Dall’indagine emerge che oltre l’83% degli intervistati ha ammesso che sta facendo fatica a concentrarsi. Alle difficoltà tipiche di una prova come la Maturità, quest’anno se ne sono aggiunte altre che hanno peggiorato la situazione dei maturandi: ad esempio, l’incertezza legata alla modalità di esame ha aumentato l’ansia degli studenti. La didattica a distanza, poi, tra i problemi di connessione internet e, a volte, l’impreparazione digitale dei docenti, ha rappresentato un problema in più. E così il 45% di loro ha dichiarato di essere disperato mentre cerca di studiare, il 52% ha ammesso che l’idea di chiudere il percorso di studio non provoca nessuna gioia mentre il 47% ha confessato di provare molta tristezza per non aver potuto condividere questo percorso con i compagni di scuola.