Il Piano della task Force guidata da Vittorio Colao – intItolato “Iniziative per il rilancio – Italia 2020 – 2022”  e ribattezzato “Piano Colao” – contenente proposte per avviare la ripresa economica del Paese dopo la pandemia di coronavirus, è arrivato sul tavolo del governo che ne esaminerà il contenuto. Il Piano – che ruota intorno a digitalizzazione, rivoluzione verde e parità di genere e inclusione – è suddiviso in sei macro-aree: Imprese e Lavoro, Infrastrutture e Ambiente; Turismo, Arte e Cultura; Pubblica Amministrazione, Istruzione, Ricerca e Competenze; e Individui e Famiglie, per un totale di 102 proposte. «La nostra parte l’abbiamo fatta. Volevamo aiutare il governo ad uscire dalla paralisi nella quale si trova il Paese, e ora possiamo dire ‘missione compiuta’. Adesso tocca alla politica», ha detto il manager in un’intervista rilasciata a La Stampa passando la palla all’esecutivo. «Parliamoci chiaro – ha poi precisato -, non sarebbe neanche giusto nutrire chissà quali aspettative miracolistiche sul nostro pacchetto. Ma qui si tratta di aiutare il governo a uscire da questa crisi, trasformando l’emergenza in opportunità». Delle proposte avanzate, ha detto Colao, «io mi accontento se il governo ne fa sue almeno una quarantina, a cominciare dal capitolo Imprese e lavoro (nel quale rientrano di 19 proposte, tra cui il rilancio dell’export, il passaggio ai pagamenti elettronici, l’emersione del lavoro nero, il sostegno alle start-up innovative e la riqualificazione dei disoccupati e dei cassintegrati) perché quelli sono i nodi più intricati da sciogliere, altrimenti il Paese non riparte».