Mentre il calendario degli Stati generali, che hanno suscitato una perplessità generale – detto altrimenti: in molti dubitano sulla loro reale efficacia –, sta per essere definito (quando inizieranno e quanto dureranno, precisamente? Secondo alcune indiscrezioni, partiranno venerdì e vedranno la partecipazione anche dei partiti di opposizione), il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è “sotto attacco” da parte di Lega e Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno chiesto nuovamente le elezioni anticipate da far svolgere in concomitanza con l’election day previsto per settembre, salvo un eventuale cambio di programma dovuto all’emergenza sanitaria. «È ora di mandare a casa l’armata brancaleone pentapiddina e tutti i tecnocrati al loro seguito», ha detto la leader di Fratelli d’Italia, ribadendo la necessità di tornare alle urne, per dare all’Italia un governo stabile. Perché «a differenza di tutto il resto d’Europa che corre, noi non possiamo permetterci di avere una maggioranza che litiga su tutto», ha osservato il leader della Lega alla trasmissione “Aria Pulita” su Gold 7, motivando così una richiesta che non ha trovato il sostegno di Forza Italia. Nel frattempo, l’opposizione ha chiesto di poter collaborare con il governo in questa fase delicata per il Paese. Gli Stati generali potrebbero rappresentare un occasione di confronto, anche se non sono stati accolti con entusiasmo da Meloni – «Ci piacciono poco le passerelle, gli Stati generali a casa nostra sono il Parlamento della Repubblica», indicato come l’unico luogo deputato al dibattito tra le forze politiche –, che rimane scettica sulla volontà di cooperazione dell’esecutivo: «Non è normale che si metta continuamente la fiducia mentre si dice che ci si vuole confrontare con le opposizioni». Conte, che, oltre agli “attacchi” dell’opposizione, deve gestire gli equilibri (fragili) all’interno della maggioranza, si sarebbe lasciato andare ad uno sfogo, secondo un’indiscrezione riportata oggi dal Corriere della Sera: «C’è un pezzo di Stato che rema contro le riforme e contro il governo», avrebbe detto il presidente del Consiglio. Indiscrezione prontamente smentita da alcune fonti di Palazzo Chigi.