I dati Istat: pesa la contrazione delle vendite di beni non alimentari

Ad aprile, a causa delle misure restrittive per contenere i contagi di Covid-19 che hanno costretto molte imprese a rimanere chiuse, il crollo delle vendite al dettaglio ha registrato un accelerazione rispetto alla debacle osservata giù alla fine del mese di marzo. Secondo lìIstat l’indice è infatti diminuito del 10,5% in valore e dell’11.4% in volume, riflettendo soprattutto la marcata contrazione che ha interessato le vendite di beni non alimentari – -24% in valore e -24,5% in volume – a fronte del calo più lieve che ha riguardato quelle di beni alimentari – -0,4% in volume e +0,6% in valore. Su base tendenziale, quindi rispetto all’aprile dello scorso anno, le vendite sono invece diminuite del 26,3% in valore e del 28,1% in volume. Anche in questo caso sono quelle dei beni non alimentari a calare sensibilmente (-52,2% in valore e -52,5% in volume), mentre crescono quelle dei beni alimentari (+6,1% in valore e +2,9% in volume). Anche entrando nel dettaglio delle forme distributive si possono notare divari abbastanza marcati, sia a livello di prodotto che di tipologia di esercizio: nella grande distribuzione le vendite sono diminuite in totale del 16,4%, riflettendo il -62,2% di quelle non alimentari e il +6,9% di quelle alimentari; nelle imprese operanti su piccola superficie il calo è stato invece del 37,1%, con quelle non alimentari che riportano un -51,5% contro il +11,2% di quelle alimentari. Negli esercizi specializzati si è assistito ad un vero e proprio crollo, con -76,8% a fronte del -1,5% delle vendite di quelli non specializzati. Bene l’e-commerce, che cresce del 27,1%.