La rabbia americana, un avviso per tutta l’Europa. La miccia è la questione razziale, la bomba sono le diseguaglianze sociali e i 30 milioni di disoccupati creati dal lockdown

Avviso ai naviganti. La spirale di proteste violente e pacifiche in cui sono precipitati gli Stati Uniti in seguito alla morte dell’afroamericano George Floyd per mano di un agente della Polizia svela una lampante verità: la storica questione razziale, che divide da sempre gli Usa e in cui incapparono anche gli emigrati polacchi, irlandesi e italiani, è la miccia della bomba rappresentata dalle “diseguaglianze sociali”. La questione di fondo è nelle parole della più giovane deputata democratica eletta nel 2018 al Congresso americano: «Se pretendi che finiscano i disordini, ma non credi che l’assistenza sanitaria sia un diritto umano, – afferma tra le tante cose Alexandria Ocasio-Cortez -, allora non stai davvero chiedendo che cessino i disordini». Senza una Sanità pubblica, senza servizi pubblici e, in non pochi casi, senza acqua pubblica non solo è impossibile superare indenni la devastante emergenza sanitaria causata dal Covid-19, ma non possono neanche esistere coesione e pace sociale. Una questione allora che va ben al di là degli errori, strumentalizzati dal Partito democratico americano e da una parte di quello Repubblicano, dell’attuale presidente, Donald Trump, perché è essa stessa il cuore di un sistema economico che ha sempre fatto del liberismo, della competizione sfrenata, delle multinazionali, dei self made men, del laissez faire, della libertà al posto dei diritti le proprie cifre distintive. Sarebbe questo il momento giusto per affermare un modello economico diverso, magari quell’economia sociale di mercato – garante sia della libertà di mercato sia della giustizia sociale – del quale l’Europa intendeva essere l’araldo. Peccato che anche l’Ue si è lasciata sedurre a sua volta dalle sirene globaliste e liberiste. Quello che sta accadendo oggi negli Usa ci riguarda direttamente, riguarda tutti gli Stati europei, frugali e non, ancora indecisi se fare ricorso o meno a risorse a fondo perduto per sostenere i Paesi e i relativi popoli maggiormente colpiti dal coronavirus. Ci riguarda da vicino perché la rabbia americana sta diventando virale: in migliaia si sono radunati ieri a Trafalgar Square, a Berlino e Copenaghen. Ora per esprimere vicinanza alla comunità afroamericana, ma poi domani chissà. Basta una miccia e i (falsi) equilibri saltano.