Fase 2: Italia divisa tra diritto alla salute e ripresa delle attività economiche. Passaporto sanitario incostituzionale, ma Sardegna e Sicilia intendono difendere i propri confini da eventuali seconde ondate di contagio

Regioni e Comuni contro lo Stato, ma anche Regioni contro Regioni e contro Comuni: anche queste sono le conseguenze del Covid-19 e della Fase 2. La Regione Sardegna (oggi zero contagi) attraverso il suo presidente Christian Solinas ha dichiarato di voler chiedere un certificato sanitario di negatività al Covid-19 a tutti i turisti in arrivo nell’Isola a partire dal 3 giugno, data in cui dovrebbe arrivare il via libera allo spostamento tra regioni. Piccato da questa idea si è sentito soprattutto il sindaco di Milano, Beppe Sala, che ha commentato nel suo quotidiano video sui social: «Qui parlo da cittadino prima ancora che da sindaco: quando deciderò dove andare per un weekend o una vacanza me ne ricorderò». Ma la proposta della Sardegna è stata appoggiata (per ora) anche dalla Sicilia. Effettivamente sono le regioni del Nord, in particolare Lombardia e Piemonte oltre che Emilia Romagna, le più colpite dal Covid-19, fatto che impensierisce apertamente Sardegna e Sicilia, intese in senso istituzionale, e non solo loro. Anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, si è inserito nella questione: «Se dovessi decidere adesso, a mio avviso, non ci sono le condizioni per consentire liberamente uno spostamento dalla Lombardia e dal Piemonte verso le altre regioni a meno che non si garantisca la previa acquisizione del tampone negativo che sarebbe la soluzione ottimale perché pure non consentire alle persone di viaggiare dopo tanto tempo è una limitazione forte». Ma sulla questione certificato e/o passaporto sanitario il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, in audizione alla Commissione Federalismo fiscale della Camera, è stato chiaro: «Passaporto sanitario? Rileggete l’articolo 120 della Costituzione: una Regione non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone. E poi se gli scienziati dicono che non ci sono passaporti sanitari, non ci sono». Tuttavia la diatriba non accenna a diminuire e Salinas ha risposto a Boccia che non intende «alimentare polemiche strumentali e sterili su spinte ideologiche che generano confusione: da un ministro della Repubblica ci aspettiamo una proposta concreta che possa garantire la salute dei cittadini e la sicurezza delle regioni». Cosa dicono le imprese? Astoi Confindustria Viaggi ha dichiarato: «Il governo centrale e il comitato tecnico scientifico hanno già espresso la propria posizione contraria sia sul certificato di negatività che sul passaporto sanitario e l’Oms ha dichiarato che non esistono patentini di immunità per il coronavirus. Se a strettissimo giro – avverte Astoi – non verranno emanate regole e modalità effettivamente funzionali all’accoglienza dei flussi turistici nelle due isole, i tour operator saranno certamente costretti a cancellare le due destinazioni dalla propria programmazione». Che valore ha un efficiente Servizio sanitario nazionale? Incalcolabile.