Peggiorano i giudizi sulla situazione economica del Paese

Sono riprese le rilevazioni del clima di fiducia di imprese e consumatori effettuate dall’Istat dopo la sospensione del mese di aprile legata all’emergenza sanitaria. A maggio, secondo le stime dell’Istituto nazionale di statistica, entrambi gli indicai hanno registrato una brusca diminuzione, attestandosi a 94,3 punti per i consumatori (il livello più basso da dicembre 2013) e a 51,1 punti per le imprese (il valore minimo dall’inizio della serie storica, nel 2005). Per quanto riguarda i consumatori, le rilevazioni mostrano una flessione di tutte le componenti, con quello economico che passa da 94,4 punti a 71,9, quello personale da 102,4 a 100,9 e quello corrente da 104,8 a 95 punti. Più lieve la diminuzione che ha interessato il clima futuro, sceso a 93,3 punti a 93,1. Peggiorano in particolare modo i giudizi sulla situazione economica dell’Italia, passati da -70,2 punti a -139,9. Dall’analisi sul clima di fiducia delle imprese si può notare come sia aumentato nettamente il pessimismo tra quelle dei servizi di mercato, il cui indice è sceso a 38,8 punti dai 75,7 di marzo; tra quelle del commercio al dettaglio, con un calo da 95,6 punti a 67,8; e nelle costruzioni, dove l’indice del clima di fiducia passa da 139 punti a 108.4. Più contenuto il peggioramento nel settore della manifattura, con 71,2 punti a fronte degli 87,2 di due mesi fa. A pesare sugli indici generali è soprattutto la componente relativa agli ordini e alle vendite. Solo nei servizi di mercato si segnala un miglioramento delle aspettative sui nuovi ordinativi.