Preoccupa la modalità di fruizione, con appena cinque settimane fino ad agosto

Nessuna novità di rilievo, ma qualche piccolo aggiustamento, rispetto alle anticipazioni contenute nelle bozze circolate in questi giorni che hanno preceduto la pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto legge Rilancio. Sul versante degli ammortizzatori sociali, alle nove settimane iniziali previste dal Cura Italia, se ne aggiungono altre cinque per periodi intercorrenti fra il 23 febbraio e il 31 agosto 2020; successivamente, dal 1° settembre al 31 ottobre, le aziende possono accedere ad altre quattro settimane. La disposizione vale per la cassa integrazione ordinaria, per quella in deroga e per l’erogazione dell’assegno da parte dei fondi di solidarietà bilaterali. È prevista una eccezione a questa norma ed è rappresentata dai datori di lavoro che operano nei settori del turismo, delle fiere e congressi, dello spettacolo dal vivo, dei parchi divertimento e delle sale cinematografiche, con quest’ultime due in precedenza non menzionate. Come noto, diverse sigle sindacali, fra cui l’Ugl, hanno espresso preoccupazione per il frazionamento delle nove settimana di cassa: il rischio è di trovarsi completamente scoperti già a luglio. Conferma anche per le deroghe al riconoscimento del trattamento di cassa integrazione salariale agli operai agricoli, la cosiddetta Cisoa, con causale Covid-19: sono previsti fino a 90 giorni fra il 23 febbraio e il 31 ottobre, con termine del periodo entro il 31 dicembre 2020.