Pil: a maggio previsto un -16% annuo

Dopo la flessione del 30,1% registrata a marzo, ad aprile la caduta dei consumi si è intensificata, arrivando a riportare un crollo del 47,6%. È quanto rileva il Centro studi Confcommercio che, analizzando il trend discendente, parla di «cifre quasi inverosimili» che, testimoniano gli effetti derivanti dal lockdown. Stando all’analisi sono pochissimi i comparti dell’economia italiana che sono riusciti a vedere un segno “più” il mese scorso (l’associazione di categoria cita l’alimentazione domestica, le comunicazioni e l’energia), mentre per molti altri la domanda è stata pressoché nulla. Dal Focus sugli effetti delle misure anti-contagio su PIL e consumi, pubblicato sempre questa mattina dalla Confcommercio, i servizi ricreativi, per esempio, hanno registrato un calo del 98%, mentre alberghi bar e ristoranti del 92,6%. Male anche il settore auto, con un -97,8%; l’arredamento per la casa, -94%; e l’abbigliamento, -89%. «La questione più grave – spiega Confcommercio – è la concentrazione delle perdite su pochi importanti settori che sono anche quelli più soggetti a forme di distanziamento e rigidi protocolli di sicurezza (turismo e intrattenimento). Pertanto, la fine del lockdown non sarà uguale per tutti. E dopo la riapertura si avvertiranno dolorosi effetti di reddito e ricchezza che si protrarranno ben oltre l’anno in corso». «Anche per queste ragioni – prosegue la nota -, il rimbalzo congiunturale del 10,5% del PIL stimato per maggio appare modesto se confrontato alle cadute di marzo ed aprile. Nel confronto annuo la riduzione è ancora del 16% e non basteranno gli ulteriori recuperi di attività attesi da giugno in poi per cambiare significativamente la rappresentazione statistica di una realtà fragile e profondamente deteriorata».