Le nove settimane in più annunciate sono distribuite in due tranche

Sempre in attesa del testo ufficiale, il quale, dopo la necessaria limatura e rinumerazione degli articoli, deve passare il vaglio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prima di essere pubblicato in gazzetta ufficiale, incrociando la lettura delle bozze circolate prima del Consiglio dei ministri decisivo con la conferenza stampa del premier, Giuseppe Conte, e di alcuni ministri, sempre del 13 scorso, qualcosa non torna. L’esecutivo ha annunciato altre nove settimane di ammortizzatore sociale, oltre a quelle già fruite come cassa integrazione, ordinaria e in deroga, o come assegno di integrazione del fondo di integrazione salariale o dei fondi bilaterali di solidarietà. Leggendo, però, la bozza si scopre un particolare decisivo: le nove settimane non sono continuative, ma divise: cinque entro il 31 agosto e quattro fra il 1° settembre e il 31 ottobre. Ciò vuole dire che, come ha fatto notare il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, in una dichiarazione a Tgcom24 del gruppo Mediaset e al Tg2, almeno due mesi su tre da giugno ad agosto saranno scoperti. Il divieto di licenziamento termina al 17 agosto, per cui si prospetta una ripresa autunnale con il rischio concreto di un altissimo numero di disoccupati. Una diversa gestione degli ammortizzatori sociali, magari su base oraria o sul singolo lavoratore dipendente, potrebbe sicuramente aiutare a superare questo rischio.