Confesercenti ha fatto sapere ci accogliere «con favore a decisione di permettere alle Regioni di anticipare al 18 maggio la riapertura di bar, ristoranti e parrucchieri», specificando però che  serve chiarezza sulle regole, altrimenti «sarà praticamente impossibile far ripartire le vendite». Senza regole chiare, ha spiegato infatti l’associazione di categoria, «fino a un’impresa su quattro potrebbe essere costretta a non ripartire, per non trovarsi a lavorare con restrizioni tali da rendere anti-economico il proseguimento dell’attività, e anche per il timore di incorrere in sanzioni o peggio». Secondo le stime di Confesercenti, pubblicate il 4 maggio in occasione dell’inizio della Fase 2, ad oggi tra commercio e turismo sono ancora inattive oltre un milione di imprese.